Dal 1994 coltivo un marcato interesse per la TV satellitare, nei limiti di quel che mi può consentire il balcone di una casa di città.
Verso il 1995 sull’Eutelsat II F1, che corrispondeva all’attuale Hotbird (13°Est), la TV satellitare era prevalentemente analogica, con una media di 10-15 trasponders/canali visibili, la maggior parte dei quali in chiaro. Di quell’epoca, a 19° Est c’erano l’Astra1 A, B, C e D, (lanciati in successione a partire dal 1989), sui quali trasmettevano i canali tedeschi in chiaro e quelli inglesi, criptati in un formato analogico, allora molto diffuso, che si chiamava videocrypt.
Ho sempre installato gli impianti da solo e quasi subito passai ad uno motorizzato. Avevo un motore Horizont-to-Horizont, poi acquistai un rudimentale motore che controllava sia la verticale che l’orizzontale. Non che avessi delle particolari necessità, ma avevo capito che il primo motore spostandosi inclinato andava a portare la parabola, nelle posizioni più estreme, a essere maggiormente coperta dalle pareti che delimitano il mio balconcino. Invece con il secondo tipo di motore gudagnavo segnale soprattutto sui 30 °Ovest, dove ai tempi l’Hispasat trasmetteva dei canali tematici in spagnolo.
Solo dopo scoprii che il secondo tipo di motore richiedeva il controllo dell’inclinazione dell’LNB, che normalmente viene ottenuta con appositi LNB, che però sono montati su parabole più grosse. Mi trovavo quindi ad utilizzare le prime tecnologie satellitari consumer e si evidenziava che spesso le nuove componenti degli impianti andavano a ‘emulare’ le caratteristiche di impianti più grandi, ma con poca probabilità di riuscirci. Alla fine presi a ruotare manualmente il convertitore della mia parabola da 90 cm, per ottimizzare il segnale nelle posizioni in cui era più debole, come ad esempio accadeva a 18°Ovest, dove l’Intelsat 515 trasmetteva i feed delle televisioni italiane. Il segnale analogico in PAL, o in SECAM (per i canali francesi), per chi si ricorda, era tutto punteggiato, perché a differenza del digitale non si spacca e ciò permetteva di intravedere il video e cominciare a percepire l’audio, anche quando il segnale era molto debole.
Come procedura (rudimentale) di puntamento della parabola (era il 1995) operavo più, o meno così: se il segnale era forte, puntavo con il motore il canale più debole e poi cominciavo a scorrere manualmente la frequenza. Avevo un sintonizzatore Telewire che permetteva anche di regolare la soglia del segnale da 0.1 a 1 e alla fine si riuscivano centrare anche segnali molto deboli (con una parabola da 90 cm, per satelliti che erano dati per visibili con una da 150-180 cm). C’è anche da dire che ai tempi la figura di rumore dei convertitori universali si era rapidamente spostata da 1,3 a 0,5 (attualmente è 0,2-0,1) e già quello portò un notevole miglioramento nella ricezione dei segnali. Il senso di tale misura è che veniva eliminata l’interferenza del rumore e il segnale era più puro, ma variabile nelle diverse frequenze.
Quando c’era solo l’Astra1A o poco più (nel 1990) io non avevo ancora una parabola, ma una persona che l’aveva installata mi aveva detto che ne usava una da 180 cm (per vedere i canali tedeschi nella banda Ku), mentre la CNN inizialmente (1992) si vedeva solo sull’Intelsat a 27° Ovest e qualcuno nel mio condominio aveva proposto di mettere un’antenna enorme per vedere solo quel canale.
La CNN, già allora, era molto conosciuta, poiché durante la guerra del Golfo (1992) era replicata, durante la notte, da TeleMontecarlo, che quindi trasmise la guerra in diretta: gli aerei americani che bombardavano l’Iraq di Saddam Hussein. La prima Guerra del Golfo scoppiò, poiché il dittatore irakeno aveva occupato il Kuwait, che si trova a Sud dell’Irak ed era alleato degli Stati Uniti.
Come già detto sopra, non appena (1994) io installai la mia prima parabola, non resistetti molto con una parabola fissa da 90 cm puntata solo sull’Astra1 e cominciai a girarla a destra e a sinistra, per vedere cosa si riusciva a vedere dei vari canali in chiaro presenti sugli altri satelliti. Ad esempio i canali in spagnolo e portoghese per l’estero trasmettevano dall’Eutelsat II F2 a 10° Est, un satellite che aveva anche dei canali di servizio, che ai tempi non erano criptati e la cosa incuriosiva.
Si potevano vedere gli operatori televisivi mentre preparavano, con la telecamera accessa, la diretta degli interventi nei telegiornali europei. Poi arrivavano i giornalisti corrispondenti, si pettinavano un poco, si sistemavano la cravatta e provavano i microfoni, sui quali a volte si sentiva il rumore del vento produrre una strana distorsione. A breve iniziava la diretta che spesso durava 5 minuti. A volte registravano gli interventi, dopo aver fatto le prove.
Una delle cose più divertenti che ricordo era il retroscena di una trasmissione di intrattenimento, in cui la presentatrice prendeva contatto con i personaggi che erano arrivati. Degli anziani, ex-personaggi, ma per lei sembravano dei perfetti sconosciuti. Gli parlavano della loro vita, gli dicevano i loro nomi.
Poi partita la diretta, venivano presentati con tutti gli onori, come se si conoscevano da una vita.
La televisione.