Alcuni ricordi degli albori dei Personal Computer
Quando frequentavo l’università, la Facoltà di Agraria era molto affollata rispetto agli spazi a disposizione. Le aule dei corsi erano spesso inadeguate a consentire di seguire seduti le lezioni, ogni volta. Alla fine diveniva perfettamente normale recarsi all’università tutti i giorni senza riuscire a seguire le lezioni e poi trattenersi a studiare, finché questa cosa non diveniva un’abitudine.
Non essendoci internet, ogni approfondimento delle materie di studio comportava anche di doversi recare in biblioteca a cercare, su vecchi libri e riviste, la spiegazione di concetti non compresi. Quando non si trovava posto anche in biblioteca e nei pochi spazi di studio allora esistenti ci si spostava a studiare in altre facoltà, per poi tornare più tardi a cercare posto nella propria.
In tal modo conobbi iscritti di altre facoltà e in particolare studenti di informatica, matematica, medicina, geologia, farmacia: gente che, come me, era spesso di Milano, a differenza dei miei compagni di corso, che venivano prevalentemente da fuori città. In quell’epoca si stava anche sviluppando l’uso dei computer e in particolare, frequentando vari studenti di informatica finii per essere contagiato dai loro stessi interessi e presi conoscenza dei linguaggi di programmazione, di cui sentivo parlare spesso.
I più diffusi allora erano Basic, Fortrain, Pascal; ma il più affascinante sembrava il C (e C++), perché è un linguaggio di più ‘basso livello’, cioè più prossimo al linguaggio della macchina, rispetto al Basic, che era invece considerato un linguaggio più semplice da utilizzare, ma per tale motivo era anche meno adatto a produrre programmi efficienti. Il Basic sembrava un giochino da principianti che molti usavano per iniziare a programmare. Al contrario il C è un linguaggio più difficile e infatti il mio tentativo di impararlo è rimasto incompiuto, anche perché dopo aver installato un compilatore C, che girava in ambiente DOS, esso neanche funzionava sempre a dovere sul mio PC, impedendomi di potermi esercitare.
Ai tempi avevo a casa un computer assemblato 386 poi aggiornato a Pentium, un desktop familiare inizialmente dotato del sistema DOS (ad interfaccia testuale) e poi con anche di Windows3.1 e Word 6.0. Per dare l’idea dei tempi, Windows 3.1 veniva installato inserendo in successione 7 dischetti da 1,5 Mb, chiaramente un sistema molto più leggero di quelli attualmente in commercio, ma era in grado ugualmente di fare cose egregie.
Nel DOS c’era una shell (un interfaccia di testo) che permetteva di dare istruzioni al sistema operativo creando dei ‘file batch’, ovvero sequenze di comandi, che potevano essere collegati tra loro per creare degli script, che venivano interpretati e trasformati in istruzioni e potevano anche essere avviati in automatico, inserendoli nel famigerato file autoexec.bat, uno dei file fondamentali del sistema operativo DOS, contenente le istruzioni che partivano all’avvio del Personal Computer. Inoltre nel DOS era presente un’interfaccia dotata di una versione semplificata del linguaggio BASIC: il QBasic (quick basic) e utile per imparare a creare programmi. Ai tempi si diceva che vi fosse una grande richiesta di programmatori informatici e questo spingeva molto l’interesse verso l’informatica, anche da parte di chi abitualmente s’interessava di altre cose.
La semplicità del sistema operativo MS DOS/Windows ai tempi permetteva di avere una chiara idea di come funzionasse tutto il computer e così i linguaggi di programmazione sembravano una semplice strada per arrivare al controllo di queste macchine, che alla fine si usavano quasi solo per operazioni di calcolo ed elaborazione e stampa di testi; non esistevano quindi forme di perditempo, come avviene spesso ora utilizzando internet e i social-network. C’era qualche gioco elettronico, come quello dei marzianetti a cui si sparava con un cannoncino, oppure il Packman e il Tetris.
La (mia) scoperta degli ipertesti e l’utilizzo dei primi programmi tecnici
Finita l’università un conoscente, vero esperto di computer, mi parlò di linux RedHat e dei linguaggi per la realizzazione di ipertesti (l’html e i fogli di stile ‘CSS’), che imparai rapidamente, almeno nella misura in cui mi servivano per scrivere il codice del mio futuro sito internet.
Successivamente tentai di superare un concorso pubblico per un posto di istruttore tecnico agronomico e approfondii l’uso del Word e dell’Excel, che poi mi tornò utile per realizzare un foglio di calcolo, che eseguiva l’elaborazione dei dati delle analisi del terreno e in pratica svolgeva degli esercizi di chimica del suolo, che all’università avevo fatto in gran numero preparando tale esame, ma senza poter contare sui risultati (che mancavano sull’eserciziario).
Pubblicai tale foglio di calcolo sul mio sito internet, anche in spagnolo ed esso fu scaricato da moltissime persone. Davvero una soddisfazione che probabilmente aiutò a rendere popolare il mio sito, che avevo anche linkato nel foglio di calcolo.
Nel 2002 seguii anche un corso di progettazione di giardini per diplomati, in cui imparai moltissime cose, sebbene presto capii che, a parità di impegno, sarebbe stato meglio seguire un master di paesaggismo, che era insegnato presso la stessa scuola. Però rimasi comunque soddisfatto perché, come avviene spesso nei corsi per diplomati, gli insegnanti mi trasmisero le nozioni essenziali riguardo varie materie, che poi ho approfondito per mio conto. Ne parlo in questo contesto perché il corso era formalmente indirizzato all’apprendimento del disegno di giardini con AutoCad e Photoshop, ma fu l’occasione per conoscere anche la storia dei giardini, l’utilizzo delle specie vegetali nella progettazione dei giardini, le principali problematiche del verde urbano, la botanica sistematica delle principali specie arboree e arbustive ornamentali.
Il sistema operativo Linux
Parallelamente ho lentamente sviluppato la conoscenza del sistema operativo linux, che era anche quello utilizzato dal server del mio sito, che è fornito da un noto operatore.
Ormai sui miei computer utilizzo esclusivamente sistemi linux, poiché essi sono divenuti molto stabili, il software è quasi sempre gratuito, si aggiorna rapidamente da solo, senza richiedere l’installazione di librerie accessorie e si riescono anche a trovare programmi adatti a qualsiasi attività collegata al sito internet, o alle attività professionali tecniche.
Tra essi i principali sono Thunderbird (programma di posta elettronica), Firefox (il browser web) l’OpenOffice – ‘Writer‘ per l’elaborazione dei testi e ‘Calc’ per realizzare fogli di calcolo. Per l’elaborazione delle immagini uso orma da vari anni il GIMP, ma ultimamente sto scoprendo le grandi potenzialità di ImageMagic, un programma utilizzato per impartire comandi testuali alla Shell e che permette, ad esempio, di convertire gruppi di file da un formato grafico a un altro.
Con Linux ormai esiste un programma per ogni attività che si deve fare col computer e quasi tutti funzionano molto bene, al punto che è possibile collegare molti tipi di stampanti/scanner e farle/i funzionare quasi subito.
Altre opportunità offerte dai sistemi linux sono legate ad alcuni programmi chiave come le Virtualbox, che permettono di installare altri sistemi operativi (esempio Windows) dentro Linux; c’è poi il programma Wine, che consente d’installare programmi per Windows dentro un sistema Linux e in tal modo abilitare l’utilizzo di programmi come i software catastali DOCFA e Pregeo.
Inoltre è possibile creare chiavette USB avviabili al boot del computer e che, installandovi dei sistemi Linux, possono essere utili per riavviare sistemi operativi bloccati, operando dall’esterno.
Altri programmi molto interessante è TestDisk, che permette di recuperare intere partizioni precedentemente perse e Veracrypt che permette di criptare interi hard-disk, partizioni separate e singoli files.
L’ambiente windows risulta tuttora più maneggevole, ma l’ambiente linux è più completo e soprattutto più sicuro, rispetto agli attacchi informatici, che non sono un problema da poco quando, ad esempio in uno studio professionale, si gestiscano i dati dei clienti. Il nuovo regolamento europeo ‘General Data Protection Regulation’ (GDPR) richiede di applicare e di dichiarare il tipo di precauzioni che vengono prese per mantenere i dati al sicuro e in questo senso la conoscenza dell’uso di alcuni programmi Linux (gratuiti) permette agevolmente di soddisfare i requisiti richiesti.